Politica

Elezioni Umbria, la ricerca smentisce il "voto di pancia" degli umbri: alle urne per tematiche concrete

Oltre al sondaggio-ricerca che ha preso a campione oltre 5mila umbri nel giorno del voto, c'è il dato dell'affluenza record che smonta l'ipotesi del voto su slogan

"Votare con la testa e non con la pancia": lo slogan appello in chiave anti-populisti e anti-salvini era diventato virale tra i candidati del Patto Civico dopo che era  stato lanciato da Zingaretti, Di Maio e dallo stesso candidato Presidente Bianconi. Si temeva un voto frutto della "politica della paura" in Umbria. La vittoria del centrodestra più civici di Donatella Tesei ha confermato, in alcuni ambienti a sinistra, i timori della vigilia.

Ma è poi così vero che gli umbri abbiano votato con la pancia e non con la testa? Se si analizza il sondaggio-studio dell'istituto Tcnè - campione di ben 5mila umbri distribuiti su tutto il territorio regionale, interviste il 26-27 ottobre  2019 - sembra che gli umbri hanno ragionato su cose concrete: economia, salute e questione morale. I temi che hanno influito maggiormente gli elettori-cittadini nella scelta sono: per  il 55 per cento del campione economia e lavoro, il 20 per cento il welfare, lo scandalo sanità dei concorsi truccati (quindi sempre lavoro, in questo caso negato ai meritevoli) il 16 per cento. Solo il 9 per cento dell'elettorato ha votato spinto dal bisogno di sicurezza e dai problemi legati al fenomeno in aumento dell'immigrazione.

In più c'è da analizzare il dato dell'affluenza: più 10 per cento. Segno che anche i delusi, dopo aver ragionato molto, hanno deciso di tornare a scommettere sulla politica per il presente e futuro. Al di là dello zoccolo duro del centrodestra - in Umbria da sempre intorno al 30 per cento -, il restante 27 che si aggiunto, molto probabilmente, perchè non crede più alle ricette del centrosinistra sperimentate da 50 anni. 


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