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Fontivegge, c'è chi resiste e chiede rispetto. Parlano i commercianti: “Siamo un punto di riferimento dei cittadini”

Parlano i gestori dello storico bar di via del Macello: "Se Fontivegge è ancora un quartiere chiacchierato qui noi però siamo un’isola felice" Un quartiere spesso alla ribalta della cronaca locale, ma tocca fare i dovuti “distinguo”. Sì, perché Fontivegge è una realtà molto poliedrica, in particolare la zona compresa tra Via Sicilia, Via del Macello e via Pievaiola. In tutto il quartiere è ormai l'attività più antica, quella storica. Sorta nel 1981, ormai freme per tagliare il traguardo del 40° anno di attività. È il bar Coffee Shop dei coniugi Nazareno Tedeschi e Loreta Calzoni al civico 1 di Via del Macello angolo via Pievaiola, che lo gestiscono assieme al figlio Luca ed alla storica ed unica dipendente Antonella, che “a sessant'anni è ancora la ragazza dietro il bancone!” In quella “fetta buona e sana” di Fontivegge che fa da raccordo tra le tre vie: Macello, Pievaiola, Sicilia. Ci raccontano: “Quando siamo arrivati qui c'erano già alcuni palazzi, molti casermoni adibiti a magazzini e officine e tante abitazioni di operai della Perugina”. Siamo venuti proprio in questo locale a firmare il contratto di cessione "per 5.000 lire".

Qui c'era un osteria, con le arcate, ed era tutta una fila di damigiane da cui si poteva prendere il vino sfuso". Nazzareno Tedeschi, di Deruta, classe 1952, dopo aver lavorato come magazziniere, decise di mettere su un bar e di mettersi in proprio. Assieme a Loretta, non aspettarono il posto fisso e tranquillo cui molti all’epoca aspiravano ma si rimboccarono le maniche e aprirono prima questo bar ("Due Lire", "ma sì la ricorderete la vecchia moneta con la spiga di grano.." e tra il 1983 e il 1987 rilevarono un altro bar, l' “Happy Days”, in via Settevalli, il cui nome allora molto popolare "fu ispirato dal figlio grande che era appassionato della serie Tv", come riferisce Loretta. Ed il 6 luglio 1981 il loro sogno iniziò a diventare realtà.

Non è facile mantenere un’attività per così tanto tempo ma tra mille difficoltà (la crisi, il degrado del quartiere), e la famiglia Tedeschi è in corsa per spegnere le 40 candeline di attività, circondata dalla clientela affezionata e dai turisti che ogni giorno decidono di fermarsi e di sedersi scambiando due chiacchiere con un bar a conduzione familiare che fa tanto famiglia. Dal 1996 al 2007 abbiamo avuto un altro bar a piano terra del palazzo di fronte e si chiamava sempre "bar "Due Lire", sotto ai palazzi che sono casa di tanti nostri clienti. "Abbiamo visto tutto del quartiere, lo abbiamo visto nascere, crescere, deperire ma ora rifiorire" afferma la signora Loretta con un pizzico di orgoglio. "Mentre tante attività se ne sono andate, noi siamo rimasti e, spero, rimarremo ancora a lungo".

"Certo oggi la clientela è cambiata, è cambiato il mondo. Oggi tutti hanno fretta. Ma ricordo bene che fino ai primi anni duemila, sia qui che al Due Lire lì dal palazzo di fronte, che abbiamo visto edificare, la sera chiudevamo a mezzanotte o anche più tardi, se per esempio c'era una partita o alcuni clienti erano in vena di chiacchiere e di festa". La signora ci mostra diverse foto tratte dall'archivio 'storico' del locale ed effettivamente viene la pelle d'oca a vedere quanti cambiamenti in questi anni: dalle stesse costruzioni (Via del Macello infatti era strada senza uscita, chiusa all'altezza dell'attuale sottopasso) alle varie generazioni che si sono affacciate al bar, per bere un caffé o un bicchiere di vino, per - tempo fa - vedersi la partita o giocare a carte.

"Adesso a carte non si gioca più ma c'è un angolo esterno sotto una tettoia dove tanti si trovano a parlare, di lavoro o di sport o di politica...", prosegue la signora Loretta mentre orgogliosa ci mostra le ortensie e i ciclamini che cura personalmente. "Delle volte facciamo anche noi i nostalgici sui mitici anni ‘80, quando l’Italia era in crescita economica ed erano davvero giorni felici. Trenta centesimi per un caffè. Oggi il caffé costa un euro, ma fino ad una paio di anni fa era ancora 80 centesimi!" "Ma è buono sempre" fa eco una cliente affezionata che ogni mattina devia al Coffee Shop per fare colazione. Noi tutto sommato siamo fortunati e l'attività va bene. Purtroppo abbiamo sofferto anche noi per qualche anno il degrado del quartiere, ma ora si sta molto meglio e [come fa eco un altro cliente] qui noi siamo una sorta di "isola felice". Sì, perché questo 'spazio' tra la prima metà di via del Macello, via Pievaiola e via Sicilia è un angolo fortunato. Ci siamo noi, c'è Franco di Pizza Express, c'è la palestra Vitamin's di Marco Lucacci, un tranquillo e ben fornito afro-market e soprattutto tanti nuovi residenti e famiglie che hanno preso casa nel palazzo di fronte o qui intorno. Con la pizzeria ora la sera è sempre frequentato, c'è sempre passaggio di persone, anche loro hanno fatto un ottimo lavoro. Insomma, quando sentiamo ancora parlare di "degrado di Fontivegge" ... beh, non guardate qui! Qui si sta bene! E devo dire anche un pizzico magari grazie a noi... Siamo stati e saremo sempre un punto di riferimento. Per chi vuole prendere un caffè, leggere il giornale, fare due chiacchiere. Fa eco il signor Nazareno: "Quasi quarant'anni di sacrifici ma ne sono valsi la pena.. Tornassi indietro rifarei tutto quanto esattamente!" Poi ci congedano: "Mi raccomando, tornate a trovarci per festeggiare assieme il 40° , vi aspettiamo e sarà festa per tutti"!


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