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Venezia-Perugia 3-1, le pagelle del Grifo: Oddo in tilt, Iemmello se ne va a spasso

Nessuna sufficienza tra i grifoni, spenti e confusi nella gara che poteva dare la salvezza diretta: tutte sbagliate le scelte del tecnico, il centravanti dimentica i fondamentali e si divora il gol del possibile pareggio

Le pagelle del Perugia dopo il pesante 3-1 incassato al 'Penzo' dal Venezia, che costringe il Grifo a dover cercare la salvezza attraverso i playout...

LA DIFESA:

VICARIO 6 Salva il Grifo già al 2' con un gran riflesso su conclusione di Fiordilino 'sporcata' da una deviazione e si ripete al 28', quando sul diagonale di Longo 'pizzica' con la punta delle dita la palla che sbatte poi sul palo. Sul rigore del vantaggio lagunare va giù sulla sinistra mentre Aramu calcia centrale, poi non può far niente sul raddoppio del fantasista e sul gran gol di Capello. Sbarra la strada in uscita a Longo nel finale, ma è comunque da incubo il suo ritorno da ex a Venezia.

MAZZOCCHI 5 Graziato dall'arbitro per un tocco sospetto in area già al 3', sul tiro di Maleh al 41' va di nuovo a contrasto con il braccio largo e alla fine il rigore per il Venezia arriva. In sofferenza nella fase difensiva, a differenza di altri però non fa mancare corsa e grinta. E a inizio ripresa (48') è lui ad affondare per mettere in area la palla del possibile 1-1 incredibilmente 'lisciata' da Iemmello.

Il Perugia (in silenzio) riflette su Oddo: torna Cosmi per la 'missione' playout?

SGARBI 5 In balia degli eventi come il resto dei compagni, si fa sorprendere sul cross che porta poi al rigore per il Venezia a pochi minuti dal riposo. Bella ma inutile la girata con cui va a segno al 69', con il Grifo mai capace di riaprire davvero una partita che è sempre stata nelle mani degli avversari.

ANGELLA 4,5 Nemmeno lui riesce stavolta a tenere unito un Grifo spento, senza anima né mordente. La difesa da lui guidata scricchiola già nel primo tempo, messa sotto pressione dai padroni di casa, poi cede definitivamente nella ripresa sotto i colpi di Aramu e Capello. E se è sua la sponda per il gol di Sgarbi, non gli si può perdonare a cuor leggero il rosso preso nel finale per un brutto fallo su Longo. Un'espulsione,. da capitano. che complica ancora di più la situazione del Perugia in ottica playout.

FALASCO 5 Sempre in affanno, dalla sua parte il Venezia affonda di continuo. Non riesce nemmeno a sfruttare il suo sinistro in fase di impostazione e all'81' rischia anche lui un rosso di frustrazione, spingendo Longo che rallentava la ripresa del gioco (graziato dall'arbitro).

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IL CENTROCAMPO:

FALZERANO 4,5 Come contro il Trapani un'altra prestazione incolore per l'irriconoscibile jolly biancorosso. Unica nota positiva una sponda di testa per Iemmello nella ripresa, con il centravanti che poi calcia addosso al portiere (dal 22' st CAPONE 5 Non pervenuto) 

CARRARO 4,5 In un centrocampo fin da subito in completa balia dei veneziani, è quello che dovrebbe accendere la luce e prendere in mano i compagni, ma non dà mai la sensazione di poterci riuscire davvero. Manca clamorosamente anche in fase di interdizione e per 95' va al trotto per il campo.

DRAGOMIR 5 Rispolverato in pianta stabile da Oddo, almeno in avvio sembra uno dei più reattivi e vogliosi, unico ad alzare il pressing per spezzare il dominio del Venezia. Gli manca però lucidità e con il passare dei minuti si perde nel disastro generale. Bello il sinistro al volo che aveva portato al rigore poi tolto al Grifo, è poi suo il cross in area 'spizzato' da Angella per il gol di Sgarbi. (dal 37' st NICOLUSSI CAVIGLIA sv)

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L'ATTACCO E IL TECNICO:

FALCINELLI 5 Oddo lo mette a fare l'ala destra e lui si attiene al compito con spirito di sacrificio. L'impegno come sempre non manca, ma dopo aver calciato debolmente con il sinistro da buona posizione in avvio (4') si concentra soprattutto sulla fase dfensiva, con scarsi risultati e facendo oltretutto da 'tappo' a Mazzocchi e Falzerano. (dall'11' st BUONAIUTO 5 Con la squadra sotto di due gol cerca di scuotere i compagni, ma l'impresa fallisce e nel finale si fa anche male, con il Grifo ora in ansia di sapere se potrà contare su di lui nella doppia sfida playout) 

IEMMELLO 4 "A Pietro non rinuncio" aveva detto alla viglia Oddo, ma il calciatore visto al 'Penzo' di Iemmello aveva solo la maglia con il numero nove. Sfasato e completamente fuori da un match in cui il Grifo si giocava la salvezza, in pochi minuti sbaglia due semplici stop 'lisciando' il pallone che gli passa tra le gambe, così come lo manca incredibilmente in avvio di ripresa (48') a un metro dalla porta vuota (sarebbe stato l'1-1). L'unico tiro in porta al 57' su sponda di Falzerano: stop di petto e destro debole con la palla consegnata a Lezzerini. Lui non si scompone più di tanto e continua ad andare a spasso per il campo fino al triplice fischio finale. Troppo poco per uno che doveva vincere la classifica dei capocannonieri e provare a evitare la sua terza retrocessione consecutiva dopo quelle di Benevento e Foggia.

Venezia-Perugia 3-1, incubo senza fine: Grifo ai playout e senza Angella

MELCHIORRI 5,5 Classe e attaccamento alla maglia (con il Grifo ha rinnovato il contratto qualche mese fa), nel primo tempo predica nel deserto provando invano a scuotere i compagni, con l'atteggiamento e le sue giocate più che con le parole. Come contro il Crotone al Curi si sacrifica da esterno sinistro anche nella fase difensiva, ma alla fine affonda insieme al resto della ciurma.

ALL. ODDO 4,5 Nella partita più importante va in tilt. 'Sceglie' di non 'scegliere' e rinuncia al suo credo calcistico per schierare tre i centravanti, snaturando così Melchiorri e Falcinelli costretti per tutto il primo tempo a fare i terzini, mentre Iemmello andava spasso da solo in avanti. Con il Venezia dominante fin dall'avvio non ha il coraggio di modificare in corsa l'assetto della squadra e per fare primo cambio aspetta il 56'. Inspiegabile poi l'ingresso di Nicolussi Caviglia, sempre tra i migliori con Cosmi, a soli otto minuti dalla fine e con la gara già compromessa. "Mi fido ciecamente dei miei ragazzi" aveva detto alla vigilia, ma qualcosa evidentemente non ha funzionato e se la squadra si è presentata spenta e confusa alla sfida più importante stagione, il comandante non può essere esentato da colpe.


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