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Gaucci Day, Perugia non dimentica. Il figlio Riccardo: "Grazie a tutti, un amore da pelle d'oca"

La società del Grifo al completo - con il tecnico Cosmi e i capitani Rosi, Angella e Falcinelli - ma anche tanti ex grifoni e tifosi: Luciano 'Uragano' commemorato nella Sala dei Notari e poi in Duomo. Il secondogenito commosso: "Un affetto incredibile"

“Siamo qui a ricordare Luciano Gaucci come un presidente passionale e moderno, nel bene nel male come hanno scritto i tifosi sullo striscione esposto allo stadio. Tutti noi sbagliamo e siamo qui soprattutto a pregare per la sua anima. Ora lui è davanti al Signore e credo che in paradiso c’è un altro stadio dove sarà protagonista insieme ad altri grandi presidenti come Ghini, Spagnoli e D'Attoma. Coraggio uragano, arriverà la pace”. Queste le parole pronunciate durante l'omelia da padre Mauro, il cappellano del Perugia, durante la messa in suffragio per l'ex patron biancorosso scomparso l'1 febbraio scorso che si è svolta in un Duomo gremito. 

DUOMO GREMITO - Tanti i tifosi presenti nella cattedrale perugina, così come non hanno voluto mancare a questo appuntamento diversi ex grifoni e protagonisti dell'epopea gaucciana, da Fabrizio Ravanelli a Rocco Pagano passando per Paki Rocco e lo storico segretario Ilvano Ercoli. C'era poi la società dell'attuale Perugia al gran completo, con il presidente Massimiliano Santopadre accompagnato dai direttori Roberto Goretti, Marcello Pizzimenti e Mauro Lucarini e dai capitani del Grifo di oggi Rosi, Angella e Falcinelli oltre che dallo storico massaggiatore Renzo Luchini.

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STRETTI A RICCARDO - Scontata la presenza di Serse Cosmi, tornato sulla panchina del Perugia a gennaio, che ha però preso posto tra i banchi riservati alla famiglia Gaucci dove c'era il figlio Riccardo ma non suo fratello Alessandro. Nel ricordo di 'Lucianone' si è stretta tutta la città, rappresentata anche dal sindaco Andrea Romizi e dagli assessori Clara Pastorelli (Sport), Leonardo Varasano (Cultura) e Gabriele Giottoli (Sviluppo economico, alla Perugia ultradigitale e al Turismo). Una cerimonia emozionante e commovente che si è chiusa con un lungo applauso e la fila per abbracciare Riccardo, a cui sono andate anche le condoglianze di Gino Sirci, presidente della Sir Safety Perugia Volley a cui Gaucci ha fatto i complimenti per i grandi risultati ottenuti.

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IL RICORDO DEL FIGLIO - Prima della messa in Duomo c'era stato un ricordo meno solenne, ma non per questo meno sentito, in una Sala dei Notari altrettanto gremita in cui è comparso Riccardo Gaucci, commosso da tanto affetto: “Grazie per la vostra presenza e per le continue dimostrazioni di affetto che avete riservato in questi giorni alla mia famiglia – ha detto il secondo geniuto di 'Big Luciano' -. Quando ho ricevuto la triste notizia ero a Malta e la mia squadra stava per andare in ritiro prima del derby, mi si è gelato il sangue e per diverse ore non ho capito niente. Con papà ci sono stati dei contrasti ma di fronte alla perdita di un genitore tutto si cancella. Prima della malattia aveva una mente superiore alla media e vVoglio ricordarlo nei suoi momenti belli, come un uragano che ha fatto crescere me e mio fratello Alessandro ma che ha anche fatto divertire tanta gente, nel bene e nel male come hanno scritto i tifosi sullo striscione esposto al Curi durante l’ultima partita”.

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'MY WAY' - Dopo Riccardo ha poi preso la parola Carlo Lancella, storico braccio destro dell'ex patron: “L’ho rappresentato tante volte sul lavoro e lo faccio anche ora – ha detto l'ex dirigente biancorosso -, ringraziandovi da parte sua e abbracciandovi al posto suo, perché credo che lui da lassù chiederebbe scusa per quello che non è riuscito a fare”. Scandite dalle significate di 'My Way' - e a Gaucci tutto si può dire tranne che non facesse le cose 'a modo suo' - prima erano state trasmesse le immagini di un video emozionale realizzato da Pasquale Punzi che ripercorreva tutte le tappe dell'epopea 'gaucciana'. L'arrivo in città agli inizi degli anni '90, lo spareggio di Foggia col suo incredibile e amaro epilogo, la promozione in B e poi nel massimo campionato, le imprese europee culminate con i sedicesimi di Coppa Uefa persi contro gli olandesi del Psv di Eindhoven, lo scudetto perso dalla Juventus al Curi (battuta nel 2000 dal Grifo nell'ultima giornata di campionato e superata al fotofinish dalla Lazio) fino al drammatico spareggio con la Fiorentina che nel 2004 tolse al Perugia quella Serie A finora mai più ritrovata, con il fallimento arrivato l'anno successivo.

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SEMPRE NEL CUORE - Pagine da brividi che “nel bene e nel male” hanno lasciato un segno profondo e che Perugia non scorderà mai: “In questi giorni sui social network si sono create contrapposizioni di carattere medievale - ha detto Leonardo Varasano, assessore comunale allo Sport  - ma io mi chiedo, da tifoso prima che da assessore, come ricordare Luciano Gaucci se non questa partecipazione? Indifferenza? Non sarebbe giusto. Nonostante il triste epilogo di quell'avventura, se potessi io la rivivrei tutta dall'inizio alla fine e come me credo quasi tutti i tifosi”.

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