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Napoli-Perugia, Cosmi tra Coppa Italia e calciomercato: "Voglio personalità. Rajkovic? Meglio così..."

Il tecnico del Grifo alla vigilia della sfida del San Paolo (martedì 14 gennaio, ore 15) valida per gli ottavi di finale: "Loro più forti ma mi aspetto un Grifo coraggioso. Il serbo? Qui non siamo il Club Mediterranée: voglio solo gente che crede in noi e nella Serie A"

Tutto pronto per il nuovo debutto di Serse Cosmi, tornato sulla panchina del Perugia al posto dell'esonerato Massimo Oddo quasi 16 anni dopo lo spareggio contro la Fiorentina in cui il Grifo perse quella Serie A da allora mai più ritrovata. E l'esordio sarà da brividi, nello splendido scenario del San Paolo dove domani (martedì 14 gennaio, ore 15) i biancorossi sfideranno il Napoli nel match valido per gli ottavi di finale della Coppa Italia. Alla vigilia della sfida però Cosmi non ha parlato solo degli azzurri, ma anche di calciomercato e dei presupposti con cui è nata questa sua "seconda vita" perugina...

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EMOZIONI - "Emozionato? Qui ogni allenamento e partita lo sarà - ha spiegato il tecnico di Ponte San Giovanni, vera e propria icona dell'era Gaucci - allenare qui non sarà mai come farlo da un’altra parte. Sono poi un allenatore e cercherò di estraniarmi da queste emozioni e sensazioni, che comunque non sono sempre negative: ogni 'toccata' della gente qui al campo è per me un’iniezione di entusiasmo. In questi primi giorni ho visto grande voglia e grande applicazione da parte di tutti ma ora mi aspetto delle risposte in quelli che sono i veri test, ovvero le partite. Avrei voluto fare calcoli anche in vistà del match di campionato contro il Chievo (sabato 18 gennaio a Verona alle ore 18, ndr) ma alla lista degli infortunati si sono aggiunti anche Capone e Mazzocchi. Sono però contento di sfidare Gattuso, che ho incontrato in tribuna a San Siro due mesi fa quando tutti e due aspettavamo ancora una panchina".

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EMERGENZA - L'emergenza soprattutto in difesa dove Cosmi sta valutando anche Rodin, fin qui 'oggetto misterioso', e non si strappa i capelli per il mancato arrivo del serbo Rajkovic che ha preferito i rubli russi al Grifo: "Non mi sono permesso di dare giudizi su chi ha giocato di più, figuriamoci se lo faccio con chi non ha giocato ma è normale in questa situazione valutare e considerare tutti. Rajkovic? Considero un bene che alla fine non sia arrivato: se non era felice avrebbe fatto danno a lui, cosa che mi interessa poco, e danni al Perugia che è quello che invece interessa invece a me. Se uno non vuole venire qui meglio che non venga, Perugia non è un 'club mediterranée' ma una piazza che ha un sogno e chi viene qui deve volerlo, capire che questa è un’occasione per lui e non per il Perugia. Non c’è solo Rajkovic nel panorama calcistico internazionale e intanto sono contento perché Angella da mercoledì (15 gennaio, ndr) tornerà ad allenarsi in gruppo ed è sulla via di recupero".

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MERCATO - Non c'è solo Rajkovic ma almeno un rinforzo nel reparto arretrato COsmi se lo aspetta: "Ci serve un difensore, questo non è un mistero anche se in questa fase i giocatori aspettano gli ultimi giorni prima di decidere, per il resto bisognerà aspettare le uscite prima di capire se arriveranno rinforzi negli altri reparti. In questi mesi non vogliamo che resti chi non crede alla Serie A, gli metteremo troppa pressione poverino (ride, ndr). Io so quello per cui devo lottare e non sopporto di avere in squadra chi ha dubbi: chi resta è perché vuole vincere e dare tutto in campo come vogliamo fare tutto noi dello staff, la società e i tifosi. L’entusiasmo? Le aspettative non devono pesarci ma renderci felici, perché significa che la gente crede in noi. Ora starà a noi fare risultati".

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SPERANZA - E se l'obiettivo in campionato è la Serie A; Cosmi vuole fare bella figura anche in Coppa Italia: "Il Napoli è più forte di noi e questo è oggettivo - ha detto l'allenatore perugino -, ma al “San Paolo” voglio vedere dai miei alcune cose e soprattutto personalità. Sono un tecnico che tollera errori tecnici, ma non di attenzione e di personalità. Chi ha paura di giocare la palla, cosa che resta la più importante di questo sport, dimostra di non essere un calciatore per queste partite. In queste competizioni e più in generale in una partita di calcio, tutto è possibile come si è visto spesso in Inghilterra. Noi però non dobbiamo pensare solo a fare bene. Il mio carisma? Non conterà niente perché i giocatori del Napoli di adesso forse nemmeno sanno chi sono io e l’allenatore conta fino a un certo punto. Io sono il responsabile tecnico ma abituiamoci ad aspettarci dai calciatori che diano in campo tutto secondo le loro possibiità. Se ci riusciremo faremo risultati, ci vuole non molto ma un po’ di tempo".

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ESPERIMENTI - Al netto delle assenze, Cosmi vuole dare subito la sua impronta soprattutto al centrocampo di quel 3-5-2 che è il suo 'marchio di fabbrica' e da cui è ripartito in questi giorni: "Buonaiuto mezzala? Non sono venuto qui per allenare me stesso o inventarmi cose strane, ma penso che Buonaiuto ha qualità per fare cose diverse da quelle fatte finora senza comunque perdere le sue caratteristiche. Correggendo alcune cose lui e Falzerano possono addirittura essere più trequartisti che come venivano schierati prima. Anche a Trapani  ho fatto così con Coronado, che è persino più offensivo di loro eppure giocava a centrocampo perché sapeva che altrimenti non avrebbe: i calciatori hanno tanti difetti ma sanno fare 'uno più uno'. Più in generale voglio una squadra che recuperi la palla il prima possibile, che giochi e attacchi la profondità non solo con gli attaccanti. Una delle lacune dell’andata è stata la lentezza nel recuperare palla e non dipende solo dalle caratteristiche dei giocatori. Esistono i contrasti diretti e indiretti, per recuperare palla non serve per forza una squadra di mastini. Anche l'area avversaria poi non è un parecheggio, bisogna occuparla sì con tanti uomini ma con 'cattiveria'. A parte Vicario e Fulignati mi aspetto che tutti segnino, come nella Lazio in cui non c'è solo Immobile. Anche a Iemmello ho detto: sono contento che segni ma se segni meno e la squadra vince sono ancora più contento. Lui? Si è toccato...".

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