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Serie B Frosinone-Perugia, Cosmi carica: "Il Grifo non può accontentarsi della normalità..."

Alla vigilia della trasferta in Ciociaria (domenica 16 febbraio, ore 15) il tecnico biancorosso chiede ai suoi un riscatto dopo il ko con lo Spezia: "È stata l'unica prestazione 'toppata', anche per colpa mia. Ora però dobbiamo ritrovare le 'armi' sfoderate nelle partite precedenti"

Ripartire sulla strada che era stata intrapresa e archiviare la pesante battuta d'arresto incassata al 'Curi' dallo Spezia. Questo l'obiettiva del Perugia di Serse Cosmi alla vigilia della difficile trasferta sul campo del Frosinone: "Bisogna trarre elementi dove si è sbagliato - ha detto in conferenza stampa il tecnico biancorosso, che dopo il match coi liguri aveva parlato di 'lezione imparata' - e parlo al plurale perché non mi tirò fuori da quel ko (Cosmi era stato a letto con l'infulenza nei giorni precedenti la sfida, ndr) e sono convinto di aver avuto responsabilità importanti. Rifarei le stesse scelte? No, e sarei ipocrita se rispondessi il contrario. Nel nostro mestiere se fanno scelte, ha volte con logica e sbagli e altre in maniera più istintiva e irrazionale e magari vanno bene. Per lo Spezia avevamo reputato buona la condizione dei nuovi arrivati e che potessero essere utili dal primo minuto ma forse è stato un errore schierare subito tutti insieme Rajkovic, Greco e lo stesso Falasco che veniva da 15-20 giorni senza partite (era reduce da 2 giornate di squalifica e per lo stesso motivo sarà assente allo 'Stirpe', ndr). Contro quello Spezia serviva il miglior Perugia e quello andato in campo non lo era".

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RITORNO AL 'PASSATO' - L'intento di Cosmi è ora quello di scegliere invece il miglior Grifo da opporre a un Frosinone altrettanto lanciato e ora a +4 su Rosi e compagni: "Prima dello Spezia avevamo vissuto una settimana difficile anche al di là della mia influenza. Anche se i nuovi ora stanno migliorando nella condizione, il pericolo è che subentri un aspetto psicologico e di sfiducia nelle loro teste dopo il ko, però sono esperti e sanno che la loro condizione deve migliorare ma anche che la sconfitta non è dipesa da loro. Perugia è una piazza importante in grado di caricare la squadra ma è specializzata anche a restare troppo a lungo concentrata sul risultato di una partita. Basta parlare dello Spezia: se giudicassimo tutto da quella partita dovremmo concludere che c'è un Perugia senza alcuna ambizione e la squadra ligure già in Serie A. Invece non è così. Come ho caricato la squadra? Mi sono assunto anche io le responsabilità dell'ultimo ko che in fondo è comunque arrivato dopo l'unica prestazione 'toppata' a fronte di altre prove dignitose se non soddisfacenti, ma spero si siano resi conto anche loro che per vincere le partite servono 'armi' che noi contro liguri non abbiamo messo in campo a differenza delle gare precedenti. Ogni gruppo può essere stimolato, perché si può sempre dare di più, questo in particolare però mi sembra un gruppo che va stimolato e pungolato sempre sempre perché finora ha considerato come positive cose che a Perugia devono essere normali. Qui bisogna andare oltre la normalità".

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E oltre la normalità dovrà andare lo stesso Cosmi per trovare la quadra e centrare l'obiettivo promozione con un organico che, dopo il mercato di gennaio, è sì ampio ma privo delle caratteristiche ideali al suo gioco soprattutto in mediana: "A volte ho allenato gruppi considerati come un terreno poco fertile da cui è invece uscita fuori grande piantagione, altri invece che venivano considerati fertili ma diventavano subito aridi appena li annaffiavi. Avere 4-5 'caratterizzati' sarebbe stato meglio ma del mercato ha già parlato Goretti: il nostro centrocampo è questo e ha determinate caratteristiche. Sta a me ora cercare i giocatori giusti da mettere insieme, inutile cercare caratteristiche che non ci sono. In tutti i sistemi sono gli interpreti a fare le differenza, ma qui a Perugia per esempio sostituimmo Liverani con Blasi e i due si assomigliavano come il girno e la notte".

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REBUS IN MEDIANA - Si può trovare un equilibrio dunque senza cambiare il sistema di gioco e abbandonare il 3-5-2 sul quale Cosmi ha impostato la sua gestione una volta ereditata la panchina da Massimo Oddo: "Greco mezzala? Lui nasce come mezzala e non è un calciatore che si è appesantito e non può più fare quel ruolo, quindi anche se l'ipotesi ora non è concreta nel tempo si potrà realizzare. E poi c'è Carraro che negli ultimi 15 giorni ha avuto un'impennata dal punto di vista nervoso e generale, dandomi dei segnali. Kouan? È quello che in assoluto in rosa ha più capacità di inserimento ed è l'unico dei centrocampisti che finora è andato in gol. Se ha i 90 minuti nelle gambe? Ne ha anche 120". Diverse le possibilità anche in attacco, dove negli ultimi giorni sono risalite le quotazioni di Capone: "Ho apprezzato il fatto che sia voluto rimanere a Perugia nonostante abbia 20 anni e con il rischio di giocare poco, anche lui negli ultimi 10-15 giorni lui ha alzato il ritmo degli allenamento. E poi dopo Iemmello è il nostro capocannoniere: ha fatto 2 gol in campionato come Melchiorri, uno in più più di Provedel (portiere della Juve Stabia andato a segno di recente sul campo dell'Ascoli, ndr)".

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TORNA FALCINELLI? - Contro lo Spezia è sembrato però mancare soprattutto il 'lavoro sporco' di Falcinelli, lasciato in panchina in favore di Melchiorri: "Con lo Spezia non ha funzionato niente e non abbiamo perso perché non c'era Diego, che veniva comunque da due buone partite. Anche Falcinelli è uno dei tanti di quelli che nel nostro gruppo possono dare di più, ma i calciatori hanno una fortuna: per diventare eroi possono bastargli 10-12 partite che potrebbero risultare decisive per le loro carriere e io mi auguro che si rendano conto di questo. Falcinelli lo conosco da quando era nelle giovanili della Pontevecchio e da sempre ha improntato la sua carriera interpretando il ruolo in una maniera in cui il gol era una gratificazione ma non il fattore principale. Le sue qualità migliori sono la generosità e il lavoro per la squadra, quindi non deve abbattersi o pensare che non è utile se non segna. Lui deve fare quello che gli ha permesso di diventare un giocatore di Serie A e non sono stati certo i gol di Crotone".

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Infine l'analisi degli avversari, con un Frosinone che Cosmi reputa fortissimo nonostante le tantissime assenze: "I loro problemi non mi portano a essere tranquillo. Le assenze possono stimolare un gruppo e toccare altre corde di una squadra, che comunque intendo affrontare come se fosse al gran completo, sperando che anche i miei calciatori la pensino allo stesso modo. Il Frosinone è secondo e vuole tornare in Serie A, ambizione giustificata dai suoi valori individuali e di squadra. Io poi, che concepisco il calcio come qualcosa di concreto, temo soprattutto le squadre che come loro subiscono pochi gol".

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POSIZIONE DA DIFENDERE - Porta inviolata in effetti da tre partite per la squadra di un Nesta passato in corsa al 3-5-2 e più 'pragmatico' rispetto a quello visto fino all'anno scorso alla guida del Grifo: "Nella passata stagione a Perugia otteneva risultati esprimendo un buon livello di gioco, ma per giudicare un tecnico servirebbe tempo. Se devo parlare di Nesta come giocatore posso starci fino a domattina, da tecnico dico comunque che sta dando continuità alle cose buone fatte qui e secondo me sta anche migliorando, perché è riuscito anche a superare un avvio difficile in una piazza che veniva da una retrocessione e poteva subire il contraccolpo". Un Frosinone in grande forma insomma, a cui Cosmi vuole strappare però punti per fermarne la corsa e ridare al contempo slancio a quella del suo Grifo: "Ora è importante restare aggrappati a quel gruppone che non è lontanissimo dalle prime e magari, con un po’ di fiducia e convinzione, questo renderebbe possibile andare a riprendere chi è davanti. Questo gruppone e però ha anche aspetto negativo, perché se non fai punti rischi di venire risucchiato in un altro di gruppone che è quello alle nostre spalle...".


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